Bio

Michele Sollazzo, originario dell’entroterra pugliese, inizia il suo percorso artistico con la fotografia in bianco e nero a cui si dedica per diversi anni. Si avvicina alla pittura a olio soltanto poco dopo il duemila. Cultore eclettico e appassionato di cinematografia, letteratura e musica, delle quali coltiva ricercate collezioni con particolare attenzione agli esponenti avanguardisti.

Il linguaggio artistico di Michele, prende origine dalla fotografia e dallo studio figurativo dei soggetti, i quali assumono molto presto carattere espressionista. Il suo interesse per l’introspezione e il profondo lo porta inevitabilmente ad approfondire l’astrattismo e affinare una sua originalità.

DA SUBITO ATTRATTO DAI COLORI, IN CONTRASTO COI SUOI PRECEDENTI SCATTI IN BIANCO E NERO, ABBANDONA LA FORMA E SI CONCENTRA SULLE VARIANTI PIÙ MATERICHE DELL’ESPRESSIONISMO ASTRATTO.

Tra i suoi pittori favoriti figurano Paul Klee, Nicolas De Stael e Willem de Kooning, anche se invero non ama soffermarsi su un unico argomento di studio, ma coinvolgere più arti e soggezioni al contempo.

Cosa esprimono le sue opere: sono quadri astratti, quindi non presentano in modo esplicito un soggetto, così come lo intendiamo in termini figurativi.

TALE STUDIO TENDE A SUPERARE IL CONCETTO E LA FIGURAZIONE DELLA FORMA IN SENSO STRETTO. L’UTILIZZO E IL CONTROLLO DEI COLORI GLI PERMETTONO DI EVOCARE LE SENSAZIONI DELLA CASUALITÀ NATURALE NELLA SUA FORMA PIÙ INTIMA.

Questo ci porta a non soffermarci a una prima furtiva visione, ma a intraprendere un viaggio di introspezione nel quadro e in noi. Non sono quadri semplici ma per chi è pazientemente curioso offrono piaceri inaspettati.